Facciamo un gioco?
Parliamo di niente e ci ridiamo un pò sù?
Dammi il la e ti seguirò perfino a capo all’ingiù.
Potremmo usare un dado per tirare a sorte, ma pregherei come Harry Potter sotto al cappello magico, che tocchi a te iniziare.
È l’ora del tè.
Senza limone per me. Odio il limone nel tè .
Ed il caffè? Senza zucchero, grazie.
Ci troviamo in stazione?
Mi piacciono le stazioni affollate, e a te?
È l’unico posto in cui trovo che la folla abbia senso di esistere.
Mi piacerebbe salire sul treno e scendere alla prima stazione che disti mezz’ora e poi risalire
In tutto fa un’ora di viaggio.
Andata e Ritorno.
Porterei con me il Jenga, una penna e un taccuino, sarei incerta sulla macchina fotografica.
Ma alla fine credo che la porterei.
Per avere un ricordo della sensazione al ritorno.
Di un rumoroso silenzio.
Di un vuoto che è pieno.
Di un sorriso beota che mi si stampa in viso.
Mi fido di te senza un perché.
Perderei questo gioco, lo so.
Ma tu no.
Ti va di giocare con me?